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D.L. sugli acconti IRPEF 2025: pubblicata in Gazzetta la legge di conversione

La Legge 19 giugno 2025, n. 86, di conversione del D.L. 23 aprile 2025, n. 55, relativo agli acconti IRPEF dovuti per l’anno 2025, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 21 giugno 2025, n. 142.

Il D.L. n. 55/2025 è stato convertito in Legge senza modificazioni.

 

La Legge in argomento è entrata in vigore il 22 giugno 2025.

 

Le misure introdotte dal Decreto dettano disposizioni in tema di determinazione degli acconti sul reddito delle persone fisiche dovuti per l’anno 2025.

 

Il comma 1 dell’articolo 1 del D.L. convertito in legge, apporta una modifica diretta e specifica all’articolo 1, comma 4, del D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 216.

La modifica consiste nella sostituzione dell’espressione “i periodi d’imposta 2024 e 2025” con “il periodo d’imposta 2024“. Ciò significa che la disciplina particolareggiata per la determinazione degli acconti IRPEF, originariamente prevista dal D.Lgs. n. 216/2023 per estendersi anche all’anno d’imposta 2025, viene ora circoscritta esclusivamente al periodo d’imposta 2024.

 

Il decreto prevede anche la copertura finanziaria delle disposizioni. Gli oneri derivanti dal comma 1 dell’articolo 1 del D.L. 23 aprile 2025, n. 55, sono valutati in 245,5 milioni di euro per l’anno 2025. Per la loro copertura, il decreto stabilisce una corrispondente riduzione del “Fondo di cui all’articolo 1, comma 519, della Legge 30 dicembre 2023, n. 213”. Inoltre, per garantire la compensazione degli oneri in termini di “fabbisogno e indebitamento”, anch’essi stimati in 245,5 milioni di euro per il 2025, si ricorre a una corrispondente riduzione del “Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente”, istituito dall’articolo 1, comma 511, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296. In un’ottica di pianificazione pluriennale, il comma 2 dell’articolo 1 prevede un incremento del “fondo di parte corrente di cui all’articolo 1, comma 886, della Legge 30 dicembre 2024, n. 207” di 245,5 milioni di euro per l’anno 2026.

CCNL Miniere: aperta la trattativa per il rinnovo del contratto

Le Organizzazioni sindacali hanno presentato la piattaforma rivendicativa

Il 18 giugno 2025, le Parti sociali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Assorisorse si sono incontrate per discutere il rinnovo del CCNL che interessa le lavoratrici ed i lavoratori del settore delle Miniere. Il contratto è scaduto lo scorso 31 marzo. 

Attraverso la piattaforma rivendicativa, le OO.SS. hanno avanzato la richiesta di un aumento salariale per il triennio 1° aprile 2025 – 31 marzo 2028 di 300,00 euro al 5° livello e una riforma del sistema classificatorio. E’ stata proposta anche l’introduzione del libretto formativo digitale e di istituzioni paritetiche dedicate alla formazione e politica di genere. 

Con riferimento al welfare contrattuale, richiesto l’incremento a carico dell’azienda nei fondi sanitari e previdenziali, e la realizzazione politiche di allargamento della platea di accesso ai fondi. Sulla sicurezza i sindacati hanno ribadito l’esigenza di strumenti formativi con una giornata in più all’anno.

In conclusione, le sigle ritengono sia necessario una sottoscrizione rapida del rinnovo, per affrontare la crisi economica che i dipendenti del settore stanno vivendo, a causa della pesante inflazione di questi anni per difendere il potere d’acquisto dei salari.

 

DSU precompilata: implementata l’esclusione automatica dei titoli di Stato

La riduzione è valida fino a un valore massimo di 50.000 euro per nucleo familiare (INPS, messaggio 16 giugno 2025, n. 1895).

L’INPS ha comunicato che il servizio di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in modalità precompilata, a partire dal 16 giugno 2025, è stato implementato con i valori del patrimonio mobiliare al netto dei titoli di Stato, dei buoni fruttiferi postali e dei libretti di risparmio postale.

La riduzione si riferisce al patrimonio mobiliare posseduto al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU, fino a un valore complessivo massimo di 50.000 euro per nucleo familiare.

La riduzione è applicata secondo il seguente ordine di priorità: si riducono i valori del dichiarante, poi quelli degli altri componenti del nucleo in ordine di età, partendo dal più anziano. Infine, nel caso ci siano ancora valori da ridurre, si applica anche ai genitori non coniugati e non conviventi.

Nell’ambito del medesimo soggetto, l’esclusione è applicata ai rapporti finanziari secondo il seguente ordine di priorità: prima si riducono i titoli di Stato (codici 2 e 6), poi i buoni fruttiferi postali (codici 7 e operatore finanziario Poste), e per ultimi i libretti di risparmio postale (codici 3 e operatore finanziario Poste). 

In calce al Quadro FC2 dei componenti per i quali sono state applicate le riduzioni, cliccando sul pulsante “Apri Dettaglio Decurtazione applicata” è possibile visualizzare una tabella che riassume le esclusioni fatte ai valori patrimoniali. Il dichiarante deve controllare i dati del Quadro FC2, in particolare i valori dei rapporti finanziari, e può accettarli o modificarli in base a quanto previsto dalla normativa.

Nel caso, invece, di presentazione della DSU in modalità autodichiarata, il messaggio spiega che per i libretti di risparmio postale la riduzione dei valori deve essere effettuata sia nel campo “Saldo al 31 dicembre”, sia nel campo “Giacenza media” del Quadro FC2.