Metalmeccanica in sofferenza. Bettini (ROSSS) e Brancaccio (UCID): ‘Serve politica industriale forte’. Storchi (Vimi Fasteners) : ‘Rimettere l’uomo al centro’. Salda (CMS): ‘Piu’ chiarezza a livello di governo centrale’.

(Adnkronos) - Roma 26 febbraio 2025 - Simone Bettini a capo della Rosss di Scarperia (Firenze), storica azienda impegnata nella progettazione, produzione e realizzazione di scaffalature industriali per magazzini, archivi e uffici, a fa il punto della situazione del settore metalmeccanico: ‘È il momento di un deciso cambio di passo è assolutamente necessario tornare a parlare di politica industriale. Siamo tutti chiamati a fare la propria parte con senso di responsabilità e con determinazione, senza lasciare indietro nessuno. La produzione industriale nel nostro Paese scende ormai da più di un anno così come recentemente confermato dai dati ISTAT sulla produzione relativamente al 2024. Dopo il calo della produzione rilevato nel 2023 (-2,4% - dati grezzi), nel 2024 è andata anche peggio; la dinamica tendenziale dell’indice è stata negativa per tutti i mesi dell’anno, con cali congiunturali in tutti i trimestri, fino a chiudere l’anno con una contrazione media del 2,5% (-3,5 se consideriamo i dati corretti per gli effetti di calendario). Nell’ambito della manifattura si è vista la netta predominanza di segni negativi e con flessioni marcate soprattutto per i settori della metalmeccanica che vanno dal -21,9% del settore “Autoveicoli e rimorchi”, al -4,1% della fabbricazione di “prodotti in metallo”, passando per il -3,8% per le “Macchine e apparecchi meccanici”, e l’elenco potrebbe continuare. Uniche eccezioni gli “Altri mezzi di trasporto” (+8,1%) e “Macchine e apparecchi elettrici” (+0,6%). In media, il settore ha registrato una significativa perdita dei volumi di produzione, più accentuata (-4,2% tendenziale) di quanto rilevato per l’intero comparto industriale (-2,5%) e le prospettive, associate a scenari geopolitici in evoluzione, al rischio di guerre commerciali, al rincaro delle materie prime energetiche e a mercati sempre più frammentati appaiono ancora difficili. Siamo sotto una pressione enorme, stretti tra strutturali problemi di competitività, transizioni molto complesse e grandi difficoltà globali dell’economia. Situazione analoga, infatti, la si riscontra per quanto riguarda le esportazioni con un calo delle vendite all’estero dei prodotti metalmeccanici (-3,8% nel 2024 rispetto al 2023) molto più marcato rispetto ad altri manufatti della nostra industria (-0,4% nel complesso industria). A segnare le difficoltà del settore: le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni nel 2024 sono mediamente cresciute di oltre 33 punti percentuali rispetto al 2023. Siamo sotto una pressione enorme, stretti tra strutturali problemi di competitività, transizioni molto complesse e grandi difficoltà globali dell’economia. È una tempesta perfetta che ha colpito le nostre imprese e le poche azioni messe in campo si sono rivelate imperfette. Mi vengono in mente agli incentivi 5.0 che sono rimasti per la maggior parte sulla carta o al fondo automotive che è stato svuotato passando da un contenitore che potevamo considerare mezzo pieno, perché con un livello di liquidità non del tutto adeguato, ad un contenitore con dentro solo poche gocce. Anche la cosiddetta IRES premiale, ovvero a qual provvedimento che prevede una riduzione dell’imposta a favore delle imprese che scelgono di trattenere gli utili in azienda e destinarli a progetti di investimento, purtroppo non è estesa a quelle tantissime aziende che per motivi congiunturali di mercato sono costrette a ricorrere alla cassa integrazione, proprio per evitare dismissioni, e che avrebbero maggior bisogno di sostegno per riprendere percorsi di crescita’.